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domenica 18 gennaio 2015

FRA LE VETTE DELLA CARINZIA

L'anno scorso abbiamo deciso che era ora di fare un nuovo viaggetto canterino, visto che già da tempo non capitava.
 La nostra scelta è caduta su Wolfsberg, in Carinzia, dove ogni anno si svolge il Festival corale internazionale 'Cantare in Montagna'.
 Siamo partiti il 5 settembre, con valigie piene di abiti per far fronte a qualunque temperatura - era il periodo in cui da noi pioveva sempre e c'era molto freddo - in modo di essere pronti per affrontare freddo polare o caldo tropicale!
L'ESIBIZIONE NEL CENTRO DI WOLFSBERG
UNO SCORCIO DI WOLFSBERG
 L'arrivo è stato una sorpresa, perchè c'era un gradevolissimo caldo che non ci aspettavamo, e dato che quella sera era prevista l'esibizione del coro locale all'aperto - tanto meglio! Purtroppo però la soddisfazione riguardo al tempo ha avuto breve durata, con una notte burrascosa e conseguente umidità il mattino successivo. In mattinata dovevamo esibirci anche noi - sempre all'aperto, e temevamo il peggio. Ma i nostri intrepidi, attrezzati al meglio, si sono presentati sul posto, un parco nel centro della cittadina, pronti per fare bella figura....e consentitemi di dire che è andata proprio così! Il tempo per fortuna ha tenuto, e meno male perchè c'erano numerosi spettatori, coristi e non.
L'organizzazione prevedeva il pranzo in uno dei ristoranti tipici di Wolfsberg, in compagnia di alcuni dei 18 cori partecipanti. Ci è stato servito cibo locale, cucinato alla maniera austriaca - tutto buono. Prima di lasciare il ristorante, ci sembrava giusto regalare un po' di allegria cantando la nostra versione di 'Barbara Anne', e come sempre succede, gli altri si sono uniti a noi con baldoria generale!
IN ATTESA DI SALIRE SUL PALCO

 Abbiamo approfittato del poco tempo rimasto del pomeriggio per fare una visita al castello, ancora abitato, e poi per fare un giretto nel centro del paese, fra l'altro molto caratteristico e bello. Poi di corsa rientro con cena rapida (chi si sentiva ancora di mangiare?), e poi via alla 'Rathaus', che non è la casa dei ratti (!!), ma il municipio. L'esibizione più importante della trasferta si sarebbe svolta nella sala delle feste, un'ambiente elegante e formale che infondeva un pochino di soggezione in un primo momento. Ma quando la bella e competente presentatrice, che traduceva tutto in italiano, ha dato inizio alla serata, l'atmosfera si è fatta allegra, ma attenta. La sala era gremita, dato che sarebbero saliti sul palco 6 cori in tutto, e naturalmente ogni gruppo aveva i suoi accompagnatori. Noi eravamo i penultimi,  - e già l'attesa snervante mette ansia prima di un'esibizione. Ma ci siamo abituati, come qualunque altro coro.  L'unico vero neo della serata invece - l'aria secca e calda nella sala che non ha fatto niente per aiutare le corde vocali....una vera tortura per chi deve cantare! Nonostante la fatica per far uscire la voce, siamo andati benino, e ne siamo usciti carichi e contenti.
LA NOSTRA ESIBIZIONE NELLA SALA DELLE FESTE
  Il momento clou del weekend però è stata la messa l'indomani mattina, celebrata all'aperto sul Monte Klippitztorl a m1700 di altezza. Un'esperienza indimenticabile, inanzitutto quando siamo dovuti scendere dal pullman perchè il motore perdeva acqua e si era riscaldata! Fortuna che c'erano tanti altri pullman sulla strada, quindi uno ci è venuto a recuperare, una volta scesi i suoi occupanti legittimi! Ma molto particolare era anche il diacono, molto simpatico e alla mano, il quale non si è limitato a recitare preghiere, ma si è esibito in un walzer sulle note de 'La Montanara' con una delle signore presenti! Abbiamo cantato diversi pezzi tutti insieme, e quando dico tutti intendo centinaia di persone - roba da brividi. E a fine celebrazione, ad ogni coro è stato donato un cesto di specialità locali, ed un attestato della partecipazione a 'Cantare in Montagna'. Emozionante!

Infine, sempre con la nostra guida, ci siamo recati al ristorante sul monte dove abbiamo pranzato prima di salutare Wolfsberg. Anche qui, il buon umore la faceva da padrona, perchè ormai l'ansia era tutta alle spalle. Ma anche un po' di quella tristezza che accompagna la fine di un'esperienza bella come la è stata questa.
Il pullman, per nostra fortuna, non ha più avuto problemi, e siamo rientrati sani e salvi domenica notte con dei bellissimi ricordi da raccontare...

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